Boom dei Compro Oro nell’Italia della crisi
Nell’Italia della crisi cresce il numero di coloro che si rivolgono agli usurai. In 266 operazioni condotte dalla Guardia di Finanza da gennaio ad oggi contro gli strozzini (40% più rispetto all’anno scorso) sono stati sequestrati patrimoni per oltre 167 milioni: L’aumento è del 1500 per cento se paragonato al 2012.
Le indagini – che hanno portato alla denuncia di 248 persone, di cui 49 tratte in arresto -hanno svelato una rete “strutturata” di strozzinaggio ai danni di commercianti, piccoli imprenditori e artigiani, costretti in certi casi a ripagare i prestiti con interessi addirittura del 70-80 per cento.
Una vera e propria evoluzione del fenomeno, secondo le Fiamme Gialle, che sta espandendo i propri interessi anche verso il controllo dei “Compro Oro”, i cui clienti negli ultimi dodici mesi sono passati dall’8,5 per cento al 28,1. Aumentano, infatti, a vista d’occhio coloro che preferiscono vendere i propri beni-rifugio per soddisfare il bisogno di liquidità immediato o rivolgersi a canali “diversi” dal sistema bancario: un’impennata che non è sfuggita alla criminalità organizzata, come testimoniano i numeri del rapporto Eurispes. Da gennaio i finanzieri hanno confiscato oltre 179 chili di oro e argento, con un incremento dell’86 per cento rispetto all’anno scorso, e le ispezioni antiriciclaggio agli operatori del settore e i controlli ai valichi di frontiera hanno portato alla denuncia di 86 responsabili di traffico di metalli preziosi e ricettazione e all’arresto di 52 persone, il 200 per cento in più.
Le Fiamme Gialle hanno messo in luce numerosi sistemi fraudolenti per esportare l’oro verso aziende estere, spesso inesistenti o già cessate, e mascherare la vendita in nero in Italia. Tra gli altri metodi scoperti anche la vendita di preziosi nn annotati sull’apposito registro dei beni usati o registrati con quantitativi non corrispondenti a quelli effettivi e l’esercizio di attività di commercio di oro da investimenti o per finalità industriali senza avere i requisiti previsti dalla legge.
A Modena è finito in manette un intero nucleo familiare che, attraverso una rete formata da 29 “Compro Oro”, rivendeva preziosi proventi di furto e provenienti da campi nomadi, poi trasformati in lingotti e rivenduti ottenendo guadagni illeciti per oltre 32 milioni di euro. Operava invece su scala transnazionale l’associazione con “sede” in Svizzera e attiva soprattutto tra Toscana, Campania e il distretto orafo piemontese, il cui valore dell’oro e dell’argento illecitamente commercializzato ammonta a 183 milioni di euro. Nell’operazione “Fort Knox” sono stati sequestrati oltre 86 kg di oro, beni mobili e immobili, fabbricati e terreni, a carico dei 21 principali indagati.